Informazioni generali

Memoria incontro Ordine Ingegneri Piacenza

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Ordine Ingg. Piacenza

Cari Colleghi e Soci,

ringrazio l’Ordine degli ingegneri di Piacenza per averci dato l’opportunità di dibattere  la particolare situazione degli ingegneri e architetti liberi professionisti nonché dipendenti.  In questa operosa città il nostro sindacato ha attualmente un significativo gruppo di iscritti grazie soprattutto agli amici Francesco Ghidini e Roberto Skabic, impegnati sin da subito in questa battaglia di civiltà nata sia per difenderci dai soprusi in atto sia per ridare dignità ed il giusto ruolo sociale alla nostra categoria. Tutto nasce nel giugno 2011, all’arrivo delle comunicazioni inps di iscrizione d’ufficio alla gestione separata con relativi importi da pagare e sanzioni. L’inps, alla ricerca spasmodica di entrate, si mette ad interpretare norme di legge sostituendosi quindi al Parlamento,  inviandoci gli avvisi di iscrizione d’ufficio alla gestione separata, con sanzioni pari all’80% del dovuto. Per alcuni si è inizialmente aperto un baratro, altri, come è caratteristica della nostra categoria rispettosa degli adempimenti burocratici, hanno pagato “ob torto collo”. In realtà ora emerge dalle sentenze dei Tribunali italiani che l’inps non aveva alcun diritto ad inviarci quelle comunicazioni, condannando l’Ente per iscrizione impropria e confermando la cancellazione.

 

Alcuni di noi, convinti dell’assurdità delle pretese inps, si sono ritrovati su internet, enorme spazio libero di discussione. Hanno iniziato una battaglia difficile, però il web permette grandi iniziative anche con scarsi mezzi. Due anni di contatti e iniziative spontanee con creazione di pagine su facebook, hanno permesso alcune importanti campagne come la richiesta di istituzione di una gestione separata inarcassa da parte di centinaia di colleghi e di tantissimi ordini provinciali sia degli ingegneri sia degli architetti. Questa iniziativa ha però evidenziato la totale chiusura nei nostri confronti di inarcassa. Ribadiamo comunque che per noi la naturale cassa previdenziale sarebbe proprio inarcassa e prendiamo atto che è la sola cassa professionale nel panorama italiano a rifiutare il nostro ingresso a pieno titolo, ingresso che risolverebbe da subito le nostre problematiche previdenziali, anche il pregresso. Diciamo anche che per noi è diventata una cassa matrigna, che ci sta solo creando problemi in particolare con l’emissione dei DURC alle pubbliche amministrazioni.

 

Successivamente, nel mese di giugno 2013, è stato fondato il nostro sindacato INAREDIS. Adesso abbiamo una casa comune in cui sentirci protetti e sicuri. Ha solide strutture dalle caratteristiche antisismiche e dalle prestazioni energetiche a bassissimo consumo. E’ ancora piccola e la stiamo continuamente ingrandendo in base ai mattoni che le nuove adesioni stanno portando. Non vuole diventare una casa costosa ma dinamica e funzionale, basata sulla partecipazione e sull’impegno solidale di ognuno di noi. Difatti non è prevista alcuna indennità per le varie funzioni di coordinamento.

 

La nostra categoria rappresenta un’importante e strategica presenza in ambito culturale e produttivo del nostro Paese. La maggioranza svolge attività di insegnamento nella scuola secondaria  attuando l’ottimale collegamento tra esercizio lavorativo e attività didattica anche se rivestono un aspetto molto importante i dipendenti part-time di enti e società. Noi abbiamo una marcia in più di altri nella capacità lavorativa, dedichiamo tanto tempo al nostro amato lavoro sia come dipendenti sia come liberi professionisti, limitando purtroppo il nostro tempo libero e le vacanze. Credo che persone come tutti noi siano un esempio in fatto di impegno personale, di dedizione al lavoro, di creazione di ricchezza per tutto il nostro Paese.

 

Negli ultimi anni, anche a causa della recessione in atto, si è sviluppato un fronte a noi ostile che ha come riferimento in particolare il Consiglio Nazionale Delegati che ci chiude le porte semplicemente perché abbiamo un posto fisso e siamo quindi dei privilegiati. In pratica noi, che siamo ingegneri e architetti a tutti gli effetti, in realtà a sentire loro utilizziamo la nostra specifica posizione per sottrarre lavoro ai colleghi professionisti a titolo esclusivo. Questo è un atteggiamento assurdo, in quanto non è tentando di bloccare il lavoro a colleghi che si risolvono i problemi. Noi lavoriamo in piena luce, paghiamo le tasse, il contributo a fondo perduto ad inarcassa e non capiamo questo atteggiamento da caccia alle streghe, nell’idea tutta sbagliata che ad ognuno spetti un solo lavoro, che altrimenti due lavori sono fatti male entrambi. Siamo stanchi di questi atteggiamenti tanto che stiamo valutando azioni legali contro chi ci discredita nelle assemblee, a mezzo stampa o più semplicemente nel web. La realtà è che non esistono ingegneri o architetti di seria A o di serie B. Siamo tutti uniti dalla stessa esperienza universitaria, dalla stessa passione per il nostro impegnativo lavoro che dobbiamo ricercare e sviluppare sempre ai massimi livelli, senza porre limiti all’iniziativa e all’impegno personali, in quanto sono questi che producono ricchezza per tutto il Paese.

 

I nostri successi.

La nostra presenza nel panorama sindacale ha già prodotto alcuni significativi successi, come l’eliminazione delle sanzioni dai pagamenti richiesti dall’inps, risultato ottenuto anche grazie al gruppo de “I sanzionati” di Roma. Con il messaggio n. 821 del 15.01.2014 l’inps ha annullato le sanzioni, recependo la risoluzione n. 8-00203 della Commissione Lavoro della Camera alla quale anche noi abbiamo dato un fondamentale contributo, presenti all’udienza di tale Commissione il 12 luglio 2012. In questo messaggio l’inps purtroppo continua a riportare articoli di legge errati, aggiungendo termini che in realtà non esistono nel testo originale. Infatti è proprio su questa errata indicazione che i giudici condannano l’inps alla cancellazione dei colleghi ricorrenti e alla restituzione delle somme versate.  

                 Anche sul fronte dei gruppi istituzionali a noi contrari, come la neonata fondazione inarcassa o il sindacato inarsind ma anche altre sigle, la situazione sembra migliorata. Uno dei principali obiettivi della fondazione inarcassa era quello dell’esclusività all’accesso alla professione dei soli liberi professionisti “puri”. Ora il clima sembra mitigato, si leggono molto meno nelle riviste e nel web gli attacchi per toglierci la possibilità esercitare la libera professione e crediamo che la nascita del nostro sindacato abbia favorito un generale ripensamento su questo tema.

La nostra azione continua,

  • Con l’organizzazione, per i soci interessati, di un ricorso giudiziario contro l’inps per riavere il maltolto e cancellarci dalla gestione separata grazie anche ad una convenzione stipulata alcuni giorni fa con un qualificato studio legale esperto di problematiche previdenziali, già vincitore di cause contro l’inps;

  • Con la nostra rivalutazione come categoria,  che permette alla nostra società italiana di collegare il mondo produttivo reale con il mondo della scuola e dell’apparato burocratico pubblico;

  • Con la legittimazione a livello istituzionale del nostro sindacato.

  • Siamo consapevoli che la nostra situazione previdenziale rappresenta però un vuoto normativo. Anche se in un paese libero ognuno dovrebbe decidere quale pensione avere, in quanto noi come dipendenti versiamo già cospicue somme, tali da garantirci una pensione adeguata,  la disposizione generale presume che ogni reddito di lavoro sia soggetto alla contribuzione soggettiva ai fini pensionistici. Considerato il rifiuto di inarcassa, dato atto che la gsinps non ci appartiene, stiamo valutando alcune ipotesi di iscrizione ad una cassa previdenziale multicategoriale già presente. Questa possibilità ci darebbe indubbi vantaggi, con una percentuale di contributo pari al 10% in luogo del 24% della gsinps. Su questo tema però, dato l’elevato numero di colleghi ingegneri e architetti liberi professionisti nonché dipendenti (circa 40.000) si apre la possibilità di creare una nostra specifica cassa previdenziale, da gestire in modo snello e di sicuro interesse in termini economici. Su quest’ultimo argomento il nostro Vice coordinatore e Tesoriere Nazionale ing. Nunzio di Castelnuovo, svilupperà dopo una dettagliata proposta.

Questi sono solo alcuni, anche se significativi, aspetti da affrontare. Molte altre possibilità si aprono alla nostra organizzazione, ma di questi aspetti saremo più precisi in future occasioni.

Vi ringrazio ancora per l’attenzione e vi auguro buon lavoro. Vi esorto ad avvicinare i tanti colleghi nella nostra situazione perché solo l’unione fa la forza. A presto

Piacenza 22 febbraio 2014                                                                      

Il Coordinatore Nazionale INAREDIS

                                                                                   Arch. Nicola Busin

Segue in allegato documento in pdf

Memoria_Ordine_Ingg_Piacenza_220214

Intervento dell’Ing. Nunzio Di Castelnuovo: Clik sull’immagine sotto per vedere tutte le diapositive

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