Informazioni generali

Nonostante le Difficoltà, l’attività del sindacato è più intensa che mai

Inaredis nasce come sindacato degli ingegneri ed architetti che svolgono l’attività professionale contemporaneamente sia come liberi professionisti sia come dipendenti di enti pubblici o aziende private, ma si rivolge anche a tutti gli ingegneri e architetti, in quanto siamo consapevoli che le esigenze e le sfide da affrontare nell’esercizio della professione sono molteplici e complesse e la sinergia di tutti gli ingegneri ed architetti potrà essere un valore aggiunto per dare forza alla voce della categoria.
INAREDIS si è fatta conoscere dai professionisti e dalle istituzioni principalmente per la battaglia portata avanti in tema di previdenza per contrastare le inique pretese dell’Operazione Poseidone posta in essere dalla gestione separata INPS, avviata nell’ormai lontano 2011.
Il contenzioso posto in essere dagli ingegneri e architetti contro GS INPS fu enorme; migliaia di contribuenti fecero ricorso ai giudici del lavoro di tutta Italia per resistere alle inique pretese di INPS e si videro riconosciuta ragione nel farlo dalle sentenze favorevoli emesse dalla quasi totalità dei giudici di merito. Nel tempo si consolidò una giurisprudenza che vide rigettate le pretese dell’ente ed accolti i ricorsi dei singoli professionisti. Centinaia di sentenze in primo grado ed in appello accolgono, le ragioni dei professionisti, rigettando completamente la pretesa della GS Inps e spiegando nei dettagli le motivazioni delle loro decisioni.
Alla fine del 2017, però, una sentenza a sezione semplice della Corte di Cassazione ribalta la situazione. Con una sentenza che non confuta nel merito tecnico le pronunce dei diversi tribunali, emette una interpretazione di principio sulla questione: di fatto ribaltando la giurisprudenza, copiosa, formatasi negli ultimi cinque anni prima della pronuncia.
La battaglia nei tribunali d’Italia prosegue; viene sollevata l’eccezione di incostituzionalità della legislazione vigente.
La sentenza della Corte Costituzionale è arrivata a fine del 2022 (sentenza n. 238 deposito 28/11/22), che pur non accogliendo l’eccezione di incostituzionalità sollevata dal giudice di merito, ammette il carattere residuale di GS Inps, sancendo che i professionisti iscritti ad albo professionale dotato di propria cassa di previdenza devono essere iscritti e versare i propri contributi ad essa.


Secondo il sindacato, ed è del tutto evidente, la questione è tutt’altro che chiusa.


Sussistono e vanno eliminate, con apposito intervento normativo e nella direzione indicata dalla Corte costituzionale, le incongruenze in essere :


1) Gli ing. /arch. che svolgono la doppia professione pagano un contributo a un ente previdenziale (Inarcassa) 4% senza ricevere una pensione;
2) Agli ing. /arch. che svolgono la doppia professione è preclusa, senza motivata ragione, l’iscrizione ad Inarcassa;
3) GS INPS ha un trattamento pensionistico per propri iscritti diverso da Inarcassa, portando ad infrangere i principi di pari trattamento e opportunità per ingegneri liberi professionisti da quelli che svolgono doppia attività (di conseguenza viene violato anche il principio di libera concorrenza imponendo differenti profili di costi da sostenere da parte dei professionisti);
4) Ing. /arch. che accettano più incarichi come dipendente a tempo determinato, di durata ciascuno inferiore all’anno solare, sono costretti a cancellarsi ed e scriversi più volte, anche nello stesso anno a Inarcassa, creando di fatto una situazione ingestibile.

Rimane l’annosa e ancor più grave questione delle richieste di GS INPS sul pregresso.

Basti ricordare che fino alla sentenza della cassazione del 2017 non esisteva nessuna interpretazione definitiva in merito.

Certa è la buona fede dei professionisti che hanno riportato nella dichiarazione dei redditi i guadagni (pagandoci anche l’Irpef !) su cui l’INPS richiede gli arretrati.


Il sindacato sta valutando la possibilità di ulteriori azioni giudiziarie (che a questo punto dovrebbero essere in corte europea), oltre a continuare il dialogo con le tutte le forze politiche per giungere una soluzione al problema.
La proposta di legge Serrachiani – Visconi n. 1823 è stara ripresentata nella attuale legislazione, ma al momento non stato definito quando potrà riprendere il suo iter parlamentare.


Gli iscritti al sindacato possono richiedere informazioni specifiche e consulenze scrivendo alla nostra email:

inaredis@gmail.com

Lascia un commento