I Guidici del tribunale di Salerno, riuniti in Appello, condannano l’inps alla pretesa iscrizione alla gestione separata ed un nostro collega ingegnere si vede restituire quanto l’inps aveva richiesto in primo grado. Tra le tantissime cause vinte sia in primo grado sia in appello rimane la stortura dell’appello de L’Aquila in cui è data ragione all’inps con interpretazioni che lasciano sconcertati. Sembra proprio che in questa sentenza non si siano colti i giusti significati delle leggi, forse con un eccesso di sudditanza all’inps che scrive circolari proprie, che interpreta a sua volte leggi (la 111/2011) di interpretazione autentica ponendosi quindi sopra al Parlamento Italiano. L’inps dimostra una arroganza inaudita e persevera ostinatamente anche di fronte alle ormai univoche sentenze a nostro favore (a parte rari casi come quello unico e triste in appello de L’Aquila). Precisiamo che una cospicua parte del 4% da noi versato serve per pagare le pensioni dei nostri colleghi di altro tipo (fortunato). Non pagando il contributo soggettivo ad inarcassa è chiaro che non otterremo alcuna pensione e pertanto nel bilancio generale non creiamo alcun dissesto: non diamo e non riceviamo, punto. A dire il vero, da quando è nato, il nostro sindacato ha intrapreso innumerevoli iniziative per creare una gestione separata dentro inarcassa e ancora continueremo in questa lotta, lotta che prevede anche altri sbocchi magari con altre Casse previdenziali o con una nostra. Ringraziamo ad ogni modo i tantissimi Giudici che danno ragione ai nostri colleghi (sono quasi la totalità), perchè di fronte ad una organizzazione come l’inps, ormai più potente di Governi e Parlamenti, non sempre è scontato essere imparziali.
Come sempre su box per gli iscritti copia della sentenza gentilmente fornitaci dall’avvocato Giudo Lenza del foro di Salerno ( guido.lenza@gmail.com) che ha seguito la causa.
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